Che cos’è la Biodanza Acquatica? E a cosa serve? L’obbiettivo della Biodanza Acquatica è suscitare la vivencia ( clicca qui per approfondire questo concetto), che Rolando Toro ha definito come “regressione all’origine” o anche “regressione al primordiale”, mediante l’induzione dello stato di trance in acqua, e l’ulteriore stato di espansione della coscienza che ne scaturisce. La regressione consiste nel rivivere gli stati prenatali e perinatali ovvero tutto il periodo prima, durante e subito dopo la nascita.
In Biodanza per regressione si intende tutto ciò che si verifica quando il cervello arcaico viene più o meno liberato dal controllo della corteccia cerebrale. Gli stati regressivi sono cambiamenti dei livelli di coscienza. Dopo la regressione si ritorna allo stato di coscienza vigile.
Vivere l’esperienza della Vivencia Oceanica, come la definisce Rolando Toro, permette di rivivere la modalità di percezione che si provava alle origini della nostra esistenza. Dunque, non si tratta di evocare ricordi ma di rivivere le percezioni sperimentando ancora una volta il mondo sensoriale, emotivo e fisico proprio come lo conoscemmo allora.
Questa esperienza di regressione in acqua calda rappresenta una vera “rinascita” biologica ed emozionale; tale vivencia ha un effetto di rigenerazione di tutte le funzioni organiche, il quale avviene mediante il ripristino dell’equilibrio neurovegetativo.
Si può percepire un profondo senso di unità cosmica spesso associato ai sentimenti di pace, serenità, leggerezza, gioia, beatitudine.
Gli esercizi in acqua si realizzano secondo alcune categorie:
- esercizi di carattere ludico
- esercizi di integrazione motoria
- esercizi di comunicazione affettiva
- esercizi di trance e regressione
Il tutto agevolati dall’elemento acqua, che favorisce la sensazione di culla, di fusione, di unicità, di purezza, di unione, di rinnovamento, di piacere, di nascita e rinascita.
Ma la Biodanza acquatica come si fa? Ad alcuni potrà sembrare tutto un po’ complicato, in realtà la Biodanza Acquatica e’ qualcosa di veramente semplice: tutto ciò che occorre e’ avere la disponibilità di vivere un’esperienza davvero entusiasmante. Per chi si approccia per la prima volta a questa possibilità, ecco per voi 5 curiosità da sapere per iniziare:
- Non serve saper nuotare: la Biodanza acquatica si vive in una situazione dove sempre si tocca. L’altezza varia dai 120/140 cm massimo. Questo permette alle persone di avere sicurezza e non alimentare il timore dell’acqua profonda. Non viene mai richiesta da parte del facilitatore l’immersione totale della testa. Nulla che possa mai indurre stati di paura, stress e ansia, ma al contrario favorire tutte le situazioni di piacere e benessere.
- Abbigliamento: un costume e una cuffia comodi che non stringano e che permettano di godere a pieno dell’esperienza.
- Per tutte le eta’: non ci sono limiti di età per la Biodanza Acquatica, anzi permette alcuni movimenti che per qualcuno possono essere difficili a terra.
- Per Uomini e Donne: come in sala, l’integrazione maschile e femminile è molto importante ed arricchente e permette una maggior integrazione yin e yang all’interno del gruppo.
- Requisiti richiesti: essendo un’esperienza di approfondimento è richiesta un’esperienza di almeno sei mesi di Biodanza. In altri casi specifici, come ad esempio esperienze di crescita personale in acqua di altro genere, può essere utile un colloquio preliminare con il facilitatore per valutare il caso nello specifico.
L’esperienza della Biodanza Acquatica la trovo incantevole, sia come facilitatrice che come allieva. Oltre alla piacevolezza dell’incontro con l’acqua calda, ti permette di incontrare completamente te stesso in una dimensione che poche volte si riesce nel quotidiano. Inoltre, stimola l’incontro con l’altro e permette di vivere esperienze uniche all’interno di un gruppo, il quale fa da Contenitore Affettivo. Si crea una vera magia, tra compagni che condividono con noi già un percorso e altri che incontriamo per la prima volta.